Squalo goblin: un mostro degli abissi

 

Lo squalo goblin, unico rappresentante della famiglia dei Mitsukurinidi, è una specie di squalo abissale. La sua caratteristica principale è sicuramente la strana forma della testa, che presenta un lungo rostro simile ad un becco, molto più lungo del muso di tutte le altre specie di squalo. Particolare è anche il colore del corpo, quasi completamente rosa, dovuto alla presenza dei vasi sanguigni al di sotto della pelle quasi trasparente. Questo squalo può superare i 3 metri di lunghezza e pesare fino a 160 chilogrammi; il 25% del suo peso è costituito dal fegato (caratteristica riscontrata anche in altri squali) che contribuisce al galleggiamento, poiché gli squali sono privi di vescica natatoria.

Squalo goblin
Squalo goblin


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Il suo habitat sono gli abissi oceanici, dall’Australia al Golfo del Messico: infatti lo squalo goblin può vivere a oltre 200 metri di profondità, in acque in cui non giunge mai la luce solare. Questo fattore condiziona le sue tecniche di caccia: infatti questo squalo deve affidarsi agli organi elettro-sensitivi presenti nel rostro.  Una volta individuata la preda, lo squalo goblin protrude rapidamente le mascelle risucchiando contemporaneamente la preda, grazie ad un organo simile ad una lingua, cibandosi di scorfani, cefalopodi e crostacei.




Le informazioni su questo squalo sono poche, in particolare per quanto riguarda la sua riproduzione; si presume che la specie sia ovovivipara ma non si conoscono le sue abitudini riproduttive.

Il primo esemplare di squalo goblin venne avvistato per la prima volta nel 1897 nella Baia di Sagami, nei pressi di Yokohama, in Giappone; attualmente sono noti solamente 45 esemplari di squalo goblin, la maggior parte dei quali avvistati in Giappone, anche se vi sono stati alcuni avvistamenti al largo delSud Africa, in Australia e Nuova Zelanda. Quasi tutti gli squali conosciuti, però, sono esemplari catturati involontariamente dai pescatori. Sebbene in apparenza possa sembrare una specie rara, non sembra essere minacciata da pericoli e per questo non figura tra le specie considerate a rischio dall’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura(IUCN).

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