I cefalopodi e la conchiglia

[su_heading size=”20″ margin=”10″]Una delle più importanti caratteristiche dei Molluschi è senza dubbio la conchiglia. Questa struttura, composta principalmente da carbonato di calcio, può assumere le fogge e i colori più disparati, e per questo è spesso oggetto di interesse anche per chi conosce poco gli animali che la costruiscono. Le conchiglie che si ritrovano sulle nostre spiagge appartengono di solito o a Gasteropodi o a Bivalvi; del primo gruppo fanno parte ad esempio le patelle, i murici e le cipree, del secondo i pettini, le vongole e i mitili, anche se spesso delle conchiglie a due valve si ritrova una valva sola anziché due unite. [/su_heading]

La classe dei Cefalopodi

La classe dei Cefalopodi, che comprende calamari, seppie e polpi, è meno nota per le sue conchiglie, ma non per questo esse sono meno interessanti. Cominciamo il nostro viaggio da un gruppo di Cefalopodi molto diffuso in passato, quello delle ammoniti (sottoclasse Ammonoidei). Dai molti fossili pervenuti dall’Era Primaria e Secondaria ai nostri giorni, sappiamo che la conchiglia di questi animali era di molti tipi diversi: dritta, a spirale più o meno aperta, incurvata ad U oppure un misto di queste caratteristiche; non mancavano inoltre le ammoniti con conchiglia dalla forma irregolare o perfino attorcigliata su se stessa. La conchiglia poteva anche sfoggiare ornamenti di vario tipo, come spine o altre protuberanze.




Ciò che però accomunava tutte le ammoniti era la concamerazione della conchiglia: essa infatti era internamente suddivisa in varie camere, separate da setti e attraversate dal sifone, un sottile cordone di tessuto vivente collegato al corpo del mollusco. Tale struttura, seppur con alcune differenze, è ancor oggi presente in un ristretto gruppo di Cefalopodi anch’essi un tempo molto diffusi: i Nautiloidi. Questa sottoclasse comprende oggigiorno un solo ordine, quello dei Nautilidi, di cui fanno parte poche specie. La conchiglia dei nautiloidi (anch’essa in passato molto diversificata) si differenzia da quella delle ammoniti soprattutto per la posizione del sifone, che in queste ultime si trova ai margini, e per la concavità dei setti, nelle ammoniti rivolta all’indietro, nei nautiloidi in avanti, verso il corpo dell’animale.

Nautilus-Large
Nautilus

Proseguiamo la nostra esplorazione con la sottoclasse dei Dibranchiati, di cui fanno parte i molluschi con un solo paio di branchie. Alcuni di essi, come gli Ottopodi (polpi) non possiedono affatto una conchiglia, mentre altri ne hanno una alquanto regredita.

spirula spirula
Spirula spirula

La famiglia degli Spirulidi comprende una sola specie, la Spirula spirula. Questo piccolo mollusco, simile a una seppia, possiede una conchiglia a spirale aperta e concamerata all’interno, un po’ come quella del Nautilus, con la differenza che è completamente immersa nel corpo dell’animale. Anche la Spirula spirula può regolare la quantità di gas e liquido presenti nelle camere, mediante un meccanismo di tipo
osmotico.




Ben più nota di quella della Spirula spirula è la conchiglia delle seppie (famiglia Sepidi), comunemente detta «osso di seppia». Malgrado sia molto ridotta, essa presenta ancora traccia della concamerazione e del sifone. Ancora più regredita è la conchiglia dei calamari (ordine Teutidi), che si presenta come una semplice lamella cornea detta «gladio», che può assumere una gran varietà di forme. Il calamaro vampiro (Vampyroteuthis infernalis), appartenente all’ordine dei Vampiromorfi, possiede un gladio che è posteriormente incurvato verso il basso, caratteristica questa piuttosto primitiva.

argonauta 1
Femmina di Argonauto nel suo nicchio

Concludiamo la nostra trattazione con un curioso rappresentante dell’ordine degli Ottopodi, l’argonauta (Argonauta argo). Come già detto, gli Ottopodi non presentano una conchiglia, ma nell’argonauta si ha una struttura simile, che viene secreta dalla femmina. Il maschio, fino a 10 volte più piccolo, ne è invece privo. La femmina vive in questa delicata struttura calcarea, che non è una vera e propria conchiglia; nel periodo della riproduzione, questo nicchio serve a proteggere le uova fecondate.

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