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La spinta evolutiva, causata dalla locomozione bipede e non solo, ha portato ad un restringimento della pelvi e ad un’encefalizzazione nell’uomo. Questa ipotesi è stata soprannominata “il dilemma ostetrico” e si tratta di un vero e proprio problema nella nostra specie.
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A causa di questo stretto canale d’uscito, il bambino deve nascere prematuramente e quindi in una condizione di grande fragilità, a differenza degli altri mammiferi. Oltre a questo, la donna trova molto difficile, ma sopratutto pericoloso (per lei e per il bambino), partorire da sola il proprio piccolo. L’assistenza durante il parto diventa quindi un punto chiave nella società umana, aumentando le chance di sopravvivere.
Nelle scimmie il parto è più semplice, il cucciolo nasce con la faccia rivolta verso la faccia della madre; questo fa si che che questa lo possa prendere da sola nel momento del parto, per poi stringerlo a sé.
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Quando una madre bonobo è pronta a dare alla luce il proprio piccolo, tutte le altre femmine si stringono attorno a lei per controllare la situazione. Le “ostetriche” scacciano i maschi e fanno da scudo alla loro compagna, che in quel momento è molto vulnerabile. Gli aiuti diretti ed effettivi durante il parto sono eventi rari, ma questo fatto ci dimostra che le compagne hanno capito le condizioni di vulnerabilità della nuova mamma e che l’aiuterebbero in caso di difficoltà.
Un comportamento così complesso come quello appena descritto, non è cosa da poco. L’accerchiamento di solo femmine intorno al membro del gruppo che sta partorendo, potrebbe indicare che è ben presente il sentimento di empatia in questi animali.