Maschio? Femmina? Ermafrodita!

Si definisce ermafrodita un individuo in grado di produrre gameti maschili e femminili. Sebbene questa caratteristica possa sembrare utile, poiché permette la riproduzione anche nel caso in cui vi sia un solo individuo, in realtà risulta nociva per le specie, in quanto azzera la variabilità genetica, che è alla base dell’evoluzione.

In natura esistono due diversi tipi di ermafrodita: sufficiente, che permette l’autofecondazione, e insufficiente, che presuppone comunque una fecondazione incrociata.

 

ERMAFRODITI SUFFICIENTI

L’ermafroditismo sufficiente è tipico della Taenia Solium (verme solitario). Questo parassita è formato da una parte iniziale detta scolice dotata di “ventose” che aderisce all’epitelio intestinale dei vertebrati; procedendo lungo il corpo troviamo il collo e infine una serie di strutture dette proglottidi, che rappresentano il sito di genesi dei gameti. Gli spermatozoi prodotti nelle proglottidi migrano nella parte terminale della tenia per raggiungere e fecondare le uova, contenute nell’ultima proglottide. Una volta avvenuta la fecondazione la parte terminale di questo parassita si stacca, liberando le larve nell’ambiente. La Taenia Solium trae vantaggio dall’essere ermafrodita poiché vive in un ambiente estremamente stabile a livello di condizioni chimico-fisiche, e non necessita perciò di proseguire nella sua scala evolutiva, rappresentando attualmente il maggior grado di adattamento possibile.

TaeniaSolium
Esemplare di Taenia Solium




 

ERMAFRODITI INSUFFICIENTI

L’ermafroditismo insufficiente può essere distinto in tre tipi:

  • Simultaneo, tipico dei molluschi polmonati (chiocciola), in cui si assiste ad una maturazione simultanea dei gameti, ma la morfologia degli individui impedisce l’autofecondazione.
  • Proterandrico, tipico dei lombrichi, in cui spermatozoi e uova si sviluppano in momenti differenti.
  • Sequenziale, in cui ogni individuo, crescendo, cambia sesso.

Per visualizzare questo tipo di ermafroditismo analizziamo la cosiddetta riproduzione incrociata del lombrico. Per la riproduzione due lombrichi scivolano uno sull’altro in posizione “testa-coda”, per scambiarsi gli spermatozoi. Per facilitare questo procedimento i due individui secernono da una zona ghiandolare detta critello un muco, che circonda i lombrichi al fine di impedire la disidratazione degli spermatozoi, che passano simultaneamente da un individuo all’altro, senza mischiarsi, seguendo particolari canali. Fatto ciò i due individui si separano. Poiché siamo in un caso di ermafroditismo proterandrico, qualche giorno dopo questo evento maturano le uova che devono essere fecondate. A questo scopo torna in funzione il critello, che secerne nuovamente un muco in cui vengono immerse le uova per essere trasportate verso la testa del lombrico, passando sopra i ricettacoli seminali. Questi, che contengono lo sperma scambiato precedentemente, si aprono e gli spermatozoi fecondano le uova. Infine il “bozzolo” di muco contenente le uova fecondate cade a terra.

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Ciclo di riproduzione incrociata del lombrico

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