Pagellone euro 2016

Pagellone Euro 2016!

 

Francia: 7

Arriva in finale, ma il calcio espresso dalla nazionale di Dechamps non esalta, anzi! Una squarta fatta da singoli e non da un gruppo che vince grazie alle invenzioni dei vari Griezmann e Payet. Cocente la delusione della sconfitta in finale ad opera di un Portogallo privo del proprio miglior giocatore. Unica nota positiva l’ottima prova contro la Germania campione del mondo.

Romania: 6.5

Non doveva certamente giocare questo europeo per vincerlo, ma dimostra grande carattere ed un gruppo solido, cadendo contro la Francia nella gara d’esordio solo nei minuti finali e costringendo al pari la Svizzera. Mezzo punto in meno per la sconfitta contro l’Albania, una gara che la Romania doveva vincere per sperare nel ripescaggio e coronare un sogno.

Albania: 6

Alla prima storica qualificazione chiude il girone al terzo posto con tre punti, grazie alla vittoria per 1 a 0 contro la Romania, in una gara giocata con grande orgoglio e voglia di riscatto dopo le prime due uscite non certo brillanti.

Svizzera: 6

Chiude il girone con cinque punti, pur non esaltando per il gioco espresso. Esce agli ottavi ai rigori con la Polonia, ma poteva sicuramente fare meglio a questi europei.

Galles: 8

Una delle sorprese di questo campionato europeo, Bale e compagni si dimostrano un gruppo unito e solido, chiudendo il girone al primo posto ed uscendo solo in semifinale contro il Portogallo. Fantastica la prestazione di squadra ai quarti di finale che ha portato alla vittoria per 3 a 1 contro un Belgio certamente favorito. Unica macchia la sconfitta contro i rivali dell’Inghilterra, rivelatasi poi irrilevante.

 

Slovacchia: 6,5

L’obiettivo quest’anno era raggiungere la fase ad eliminazione, ed è stato raggiunto, seppur tramite ripescaggio. Agli ottavi si deve arrendere ad una Germania troppo superiore, ma vanno sottolineate la vittoria sulla Russia e il pareggio contro l’Inghilterra.

 

Inghilterra: 5

Altro europeo deludente per la nazionale dei Tre Leoni, che chiude il girone dietro  ai rivali gallesi, nonostante la soddisfazione di averli battuti per 2 a 1. Impensabile l’eliminazione agli ottavi per mano dell’Islanda: la scusa delle troppe partite durante la stagione inglese non può giustificare questo risultato.





 

Russia: 4

Ancora una volta la Russia si conferma grande delusione, specialmente in vista dei prossimi mondiali che giocherà in casa. Il pareggio raggiunto in extremis contro l’Inghilterra sembrava essere un segnale incoraggiante, sebbene la prestazione era stata tutt’altro che brillante, ma tutti i limiti di questa squadra sono emersi con la Slovacchia e soprattutto con il Galles. Ultimo posto nel girone e pesante  contestazione in patria.

 

Turchia: 5

Nonostante la qualità non mancasse la squadra si dimostra fragile e troppo legata ai singoli. Assente ingiustificato e ingiustificabile Arda Turan: “Leonida” era chiamato a guidare i suoi connazionali ma fallisce clamorosamente. Ridicola la contestazione all’Italia, accusata di aver condannato la nazionale turca perdendo contro l’Irlanda.

 

Croazia: 5.5

Era considerata una delle possibili outsider di questi europei, ma gioca un calcio poco brillante e spesso prevedibile. Gioca la sua migliore partita, in una gara di secondaria importanza, vincendo contro la Spagna, ma esce agli ottavi dando vita probabilmente alla partita più noiosa di tutto l’europeo.

 

Germania: 7

Era considerata la favorita per questo europeo, ma nella gara d’esordio vince faticando contro un’Ucraina combattiva. Lowe disegna tatticamente la sua squadra per giocare senza un vero centravanti, convocando il solo Mario Gomez in attacco: la scelta non si rivela ottimale ed effettivamente la squadra gioca meglio quando il giocatore di proprietà della Fiorentina è in campo. La nazionale campione del mondo supera ai quarti l’Italia ai rigori ma si arrende alla Francia in semifinale. La prestazione complessiva è più che sufficiente, ma ci si aspettava qualcosa di più.

 

Ucraina: 4.5

La gara d’esordio aveva mostrato a tutti un’ottima Ucraina, capace di mettere più volte in seria difficoltà Manuel Neuer, pur uscendo sconfitta. Le due uscite successive, però, portano alla luce una nazionale troppo fragile e discontinua, che chiude il girone all’ultimo posto con zero punti.

 

Polonia: 6.5

Era considerata una possibile outsider, considerando il grandissimo potenziale offensivo. Gioca però con troppa sufficienza chiudendo il suo europeo ai quarti di finale con solamente quattro gol realizzati. Troppo pochi per una squadra che vanta un attacco composto da Lewandoski e Milik.

 

Irlanda del Nord: 6.5

La piccola Irlanda del Nord arriva a questo europeo con poche pretese, ma con umiltà raggiunge, grazie al ripescaggio, la fase ad eliminazione diretta, salvo poi arrendersi allo strapotere gallese.
 

Spagna: 6

L’era della grande Spagna termina definitivamente qua. Le Furie Rosse escono agli ottavi per mano dell’Italia, ma la squadra osservata in questi europei è solo una lontana parente di quella che quattro anni fa alzava il terzo trofeo internazionale consecutivo. Il tiki taka che è stato la fortuna di questa squadra risulta ora fine a sé stesso e la manovra è troppo spesso sterile si fini offensivi. Urge subito una rivoluzione tattica.

 

Repubblica Ceca: 5

Sebbene sia ben lontana dalla squadra che annoverava campioni del calibro di Pavel Nedved, chiudere un girone ultima con un solo punto conquistato appare insufficiente, soprattutto alla luce della pochezza dimostrata in termini di gioco.

 

Belgio: 6.5

Una squadra può avere alcuni tra i giocatori più forti del mondo, ma se questi giocano per conto proprio e non da squadra, questi sono i risultati. La selezione belga si dimostra incostante, alternando grandi vittorie, come il 3 a 0 sull’Irlanda o il 4 a 0 sull’Ungheria, a brutte sconfitte, come il 2 a 0 con l’Italia e il 3 a 1 con il Galles che sancisce l’eliminazione ai quarti di finale.

 

Italia: 7.5

Gli azzurri si presentano all’europeo senza i due migliori centrocampisti e senza un top player in attacco, accompagnati da scetticismo, ma portano tutta la compattezza di un gruppo unito e coeso, e questo basta. Un buon primo posto nel girone e un’ottima gara contro la Spagna. Escono ai quarti ai rigore dopo una partita di carattere contro i tedeschi campioni del mondo.

 

Irlanda: 6.5

Dovevano essere la cenerentola del girone, ma disputano un’ottima gara contro la Svezia e riescono a vincere contro l’Italia, chiedendo al terzo posto e venendo ripescata come una delle migliori terze. La squadra si arrende agli ottavi contro la Francia pur disputando una buona gara. Una menzione speciale si grandi uomini che hanno dimostrato di essere i tifosi irlandesi.

 

Svezia: 5

Ibrahimovic, nell’anno del suo addio alla nazionale, non basta a questa squadra a superare un girone molto complicato. Gli svedesi chiudono all’ultimo posto dopo un girone con poche luci e tantissime ombre.

 

Austria: 4

Tra le grandi delusioni dell’europeo. Alaba e compagni incredibilmente conquistano in tre partite un solo punto che vale l’ultimo posto in un girone tutt’altro che impossibile, considerando sopratutto il valore della selezione austriaca.




 

Ungheria: 6.5

Cinque punti per un primo posto assolutamente insperato nel girone. Peccato aver incontrato agli ottavi un Belgio in giornata di grazia, che ha schiacciato la formazione ungherese 4 a 0, una punizione forse troppo severa.

 

Islanda: 8

Una squadra che ha davvero rappresentato una nazione intera, pronta a sostenere i propri 23 allo stadio e dalle proprie abitazioni. La nazionale islandese ha affrontato ogni partita con una grinta ed un cuore raramente osservati. Grande prova di forza contro l’Inghilterra agli ottavi, peccato per la pesante sconfitta per 5 a 2 ai quarti contro la Francia.

 

Portogallo: 8

Grandi critiche per questa squadra, che appare poco brillante e con un gioco prevedibile e noioso. Tanto che chiude il girone al terzo posto e viene ripescata per la fase ad eliminazione diretta. Qui le cose cambiano poco, ma questa squadra dimostra di poter contare su una grande coesione di gruppo e sugli spunti dei singoli. La loro idea di gioco è chiara: stancare l’avversario per poi punirlo nei minuti conclusivi. La finale appare quasi impossibile quando dopo cinque minuti Cristiano Ronaldo si infortuna, ma con grande grinta i portoghesi vincono uno storico europeo. Mezzo punto in meno per aver vinto, nei minuti regolamentari, una sola partita.

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