Selezione parentale – Chi aiuta chi / Etologia

[su_heading size=”20″ margin=”10″]La gallina è il sistema escogitato da un uovo per produrre un altro uovo. Cit. Samuel Butler[/su_heading]

 

 

Secondo la filosofia del Gene egoista (Dawkins) i geni formano “strutture e comportamenti complessi”, al solo scopo di replicare una copia di se stessi. Per intenderci, è chiaro che i geni non hanno una volontà propria, ma è come se operassero secondo un determinato progetto. Con questo punto di vista, se volete insolito (ma nemmeno così assurdo), viene spiegato con maggiore dettagli quello che succede nella selezione naturale.

img_20161211_180520

Chi aiuta chi

Come abbiamo nell’articolo sulle strategie di riproduzione K ed R, gli organismi si riproducono in base a metodi diversi. L’una non è migliore dell’altra nel caso generale, ma in un contesto specifico una determinata strategia di riproduzione può determinare il successo della specie.

Queste strategie riproduttive si complicano ulteriormente quando aggiungiamo la componente del comportamento. Una complessità maggiori si ritrovano negli animali sociali. Solitamente un individuo da più attenzioni e preferisce dare “una mano” ad un individuo con cui è imparentato, rispetto ad un altro che non fa parte della sua famiglia.


(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});

 

Dominanza famigliare

Come abbiamo detto prima, la massima complessità delle azioni di aiuto le ritroviamo negli animali sociali, in particolar modo nei mammiferi: Primati, Chirotteri (pipistrelli), Lupi, Suricati, Cani delle Praterie, Leoni..

Più complesse, perché? Cosa c’è di diverso negli insetti sociali?

Molte volte, questa maggior complessità viene attribuita a questi animali perché, grazie a comportamenti estremamente complessi, instaurano alleanze, gruppi, associazioni ecc. Insomma, relazioni complesse! Queste coalizioni aiutano i partecipanti nei momenti di crisi.

A cosa serve? Semplice, per migliorare la sopravvivenza dell’individuo!

Parliamo ora di Dominanza Famigliare. 

Gli esempi sono molteplici, ma mi soffermo su un caso che trovo proprio interessante: quello dei Suricati.

 

 

_mg_6805
Famiglia di suricati con al centro un piccolo / Selezione Parentale

 

Il tipo di aiuto in questione è chiamato selezione parentale, ovvero quel comportamento di aiuto e di protezione prodotto da un individuo verso un suo parente, più o meno stretto. Un grande gruppo di suricati non è sempre composto da individui dello stesso nucleo familiare; ma, al contrario ,non capita raramente che gruppi più piccoli siano composti dalla coppia genitoriale (coppia dominante) e dalla loro prole.


(adsbygoogle = window.adsbygoogle || []).push({});

I fratelli e le sorelle più grandi, aiutano i genitori a proteggere e curare i nuovi nati, proprio come se fossero figli loro! Un comportamento simile si osserva anche nei lupi e nei cani delle praterie. Nei grandi gruppi, la coppia riproduttiva può essere aiutata anche dagli zii che non hanno mai avuto la possibilità di riprodursi. Questi individui che hanno un particolare ruolo all’interno di una stessa famiglia, vengono chiamati semplicemente aiutanti.

Perché fanno questo?

Potrebbe essere solo amore verso i/le fratelli/sorelle o i nipoti? La scienza lo esclude (come molto spesso accade quando si parla di emozioni e sentimenti). La spiegazione risiede forse nel fatto che gli aiutanti non si sono mai riprodotti. Aiutando i piccoli non loro, ma con cui sono strettamente imparentati (quindi hanno una certa somiglianza genica), aumentano le probabilità che i loro geni (quelli della famiglia) possano essere trasmessi in futuro.

In merito a questa affermazione riporto l’equazione di Hamilton che prova a spiegare quanto ho appena detto.

[su_heading size=”24″]rb – c > 0[/su_heading]

dove r è il coefficiente di parentela, b è il beneficio nell’aiuto, c è il costo dell’aiuto. Questa è la selezione parentale.

 

[su_heading size=”20″ margin=”10″]Spiegazione valida e ragionevole; ma è tutto qui?[/su_heading]

 

Lascia un commento