Diario di Sigerico
Alla fine del 900 a.c. la pratica del pellegrinaggio si diffuse tra i fedeli, ma questa fu incrementata quando l’abate Sigerico fu nominato vescovo di Canterbury da Papa Giovanni XV. Infatti l’abate durante il suo viaggio fino a Roma appuntò su un diario delle 80 località (mansioni) in cui si era fermato a pernottare. Tutt’ora il diario di Sigerico è considerato una fonte itineraria affidabile.
La Via Francigena divenne così una fondamentale via di commercio, si trasportavano principalmente seta e spezie proveniente dall’oriente, ma soprattutto divenne un canale di comunicazione culturale tra nord e sud Europa.
Durante questo periodo assunse la denominazione di Via Romea.
Il tragitto originario, da Canterbury a Roma era di 1600 km e la difficoltà rappresentava un atto di penitenza, simbolicamente e materialmente consegnava il pellegrino nelle mani di Dio. Il percorso a piedi infatti esponeva i credenti a ogni sorta di pericolo, alle fiere e alle intemperie. Motivo per cui lungo l’asse della Francigena si svilupparono villaggi e città come Siena, San Giminiano e altri borghi.
Curiosità
Attualmente la via Francigena è considerata un’attrazione turistica anche se ancora oggi molti pellegrini la percorrono per raggiungere i luoghi di preghiera. Il viaggio, che sia luongo o breve, è molto personale e spirituale in quanto il viaggiatore si ritrova a camminare per molte ore permettendogli di meditare come non mai, ed è per questo motivo che da molti è considerato come un viaggio che porta al cambiamento, ad una vera e propria svolta della vita.
- Il tratto Italiano della Via Francigena, ovvero quello che va da dal Gran San Bernardo a Roma è lungo all’incirca 945 km.
- Il giorno 4 marzo 2017 c’è stato un’incontro tra sette regioni coinvolte nel passaggio della Via ed è stato ufficialaizzato l’inizio del percorso che porterà la Via Francigena alla candidatura a patrimonio UNESCO.