Sviluppo dell’Orientamento Visivo

L’ambiente viene percepito dall’animale attraverso efficientissimi “strumenti” che captano e ricevono informazioni: gli organi di senso.

Le informazioni vengono convertite in appositi segnali nervosi, che vengono successivamente elaborati nel cervello e che scatenano una risposta. Il sistema nervoso diventa quindi unorgano chiave per la ricezione e trasmissione di informazioni.Lle modalità in cui si sviluppa il sistema nervoso (abbreviato in S.N.) sono dettate da fattori genetici, ma anche da eventi esterni! I geni, infatti, sviluppano le basi del sistema, ma le “finezze” vengono, in alcuni casi, sviluppate attraverso l’azione di fattori esterni che agiscono durante il periodo giovanile.

[su_heading size=”24″]Gli occhi di molti mammiferi, per esempio, mettono appunto tutte le loro fondamentali strutture nella più totale oscurità, ma non sviluppano il normale funzionamento se non vengono innescati particolari tipi di esperienza (nel nostro caso visiva). Manning / Dawkins[/su_heading]

Un esperimento che ha osservato come avveniva l’acquisizione della reattività visiva, è quello di Blakmore e Cooper. I due avevano allevato dei gattini nel buio più completo, esponendoli alla luce solo per un determinata quantità di tempo dove venivano “bombardati” di informazioni visive. Le esperienze visive includevano la visione di pareti cono motivi orizzontali o verticali.

A due settimane di età, quando aprirono gli occhi, i gattini poterono vedere i motivi per circa 5 ore al giorno. A cinque mesi i cuccioli furono messi nel mondo reale. Un po’ confusi e disorientati, riuscirono ben presto a gestire la situazione, anche se avevano un atteggiamento anomalo verso quel mondo così diverso da quello a cui erano abituati.

Gli sperimentatori fecero giocare i gatti con dei bastoni e li misero a confronto. Venne rilevato che il gatto “verticale” giocava con il bastone solo se questo era verticale. Il gatto “orizzontale” ignorava il bastone verticale, ma giocava con il bastone messo in orizzontale. Insomma, come se il bastone fosse improvvisamente ricomparso!

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In fine, i due scienziati, attraverso tecniche di neurofisiologia, osservarono che i neuroni della corteccia visiva erano sviluppati, ma presentavano un orientamento preferenziale. L’orientamento era  tutto verticale o tutto orizzontale, e non in tutte le direzioni come in un gatto normale.

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