Un pittore naturale: il camaleonte

Il camaleonte (dal greco “leone che striscia sulla terra”) è un rettile squamato appartenente al sottordine dei sauri. Le dimensioni di questo animale sono molto variabili a seconda della specie, dai 60 cm del Calumma parsonii agli appena 2-3 cm del Brookesia minima. La maggior parte delle specie si trovano in Africa (oltre il 40% solo in Madagascar), anche se ne contano parecchie specie in Asia e nei Caraibi.

camaleonteverde

Le principali caratteristiche di questo animale, oltre alla famosissima capacità di cambiare colore, sono gli occhi in grado di ruotare e mettere a fuoco indipendentemente uno dall’altro, la mancanza delle orecchie, la lingua retrattile e appiccicosa e la struttura delle zampe, formate da due sole dita, ciascuna munita di due o tre dita, che il camaleonte usa come delle sorte di tenaglie per ancorarsi saldamente ai rami degli alberi.



Lingua retrattile e appiccicosa del camaleonte
Lingua retrattile e appiccicosa del camaleonte

La velocità di questi animali è molto ridotta e per questa ragione hanno adottato un tipo di caccia “passivo”: rimangono immobili anche per ore aspettando che un’ignara preda entri nel loro raggio d’azione. Si nutrono generalmente di insetti, soprattutto locuste, mantidi e grilli, anche se alcune specie più grosse arrivano a nutrirsi anche di piccoli uccelli.  Sono animali generalmente solitari che si dimostrano aggressivi anche verso i loro simili, ad eccezione per i fini dell’accoppiamento. Quasi tutti i camaleonti depongono le uova, che rimangono sotterrate nel terreno per un periodo che può durare fino a 9 mesi, anche se alcune specie sono ovovivipare; i cuccioli appena nati sono già perfettamente autosufficienti.

 

Curiosità!

La caratteristica più interessante e famosa nei camaleonti è sicuramente la mutazione del colore. Nonostante la credenza comune il fine primo del mutamento non è la mimetizzazione, bensì la manifestazione di determinate condizioni fisiche o fisiologiche, stati emozionali come la paura, la temperatura e le condizioni di luce (ad esempio, durante il combattimento, i camaleonti tendono ad assumere una colorazione più accesa e vivace come forma di minaccia nei confronti degli avversari).

Questi cambiamenti di colore sono da attribuire a tre strati di cellule specializzate poste al di sotto della pelle trasparente dell’animale. Lo strato più superficiale contiene cellule con pigmenti gialli e verdi, quello intermedio contiene le guanofere (cellule contenenti guanina) che riflettono la luce bianca o blu, mentre lo strato più interno è in grado di schiarire o scurire i colori prodotti dagli strati superiori; grazie alle combinazioni di questi tre strati il camaleonte è in grado di assumere una grande quantità di colori.

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