Strategia riproduttiva r o K?

Chi ha mai sentito la definizione “strategia riproduttiva r” ” strategia riproduttiva K”? Queste due tecniche sono molto diverse, ma complementari tra loro.

Iniziamo questo post dicendo che sono le tecniche di riproduzione più stabili e più ricorrenti che troviamo nel regno animale. Queste, pur essendo totalmente opposte l’una all’altra, offrono gli stessi benefici, cioè una migliore sopravvivenza della prole.



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Ma cosa significa r o K?

  • La strategia di riproduzione r si ritrova in tutti gli insetti, in quasi tutti gli anfibi, nei rettili e in qualche uccello. Essi danno alla luce una grande quantità di prole e questi non vengono accudito dai genitori, tranne in alcune importanti eccezioni.
  • La strategia di riproduzione K la troviamo in diversi uccelli e nei mammiferi. Qui le condizioni sono inverse rispetto alla strategia S: i piccoli sono pochi ma ben accudito da uno o entrambi i genitori.

Qual’è la scelta migliore tra le due? Essendo opposte queste strategie possono offrire vantaggi e svantaggi, in base all’ambiente, alla predazione,  alla quantità di cibo disponibile, alla pressione sociale (se è presente) e a molti altri motivi.

 

La strategia R

Una colonia di api è composta da migliaia di individui che svolgono compiti diversi in base all’età. L’aspettativa di vita di un’ape operaia non è così alta, infatti queste vivono circa 21 giorni. È conveniente quindi avere un ricambio sempre fresco di nuove operaie, che potranno svolgere al meglio il loro compito per mantenere la colonia. Un altro esempio molto curioso di strategia S è presente nella tartaruga marina (Chelonioidea Baur).

tartaruga marina

La mamma tartaruga posa le uova in una grande buca poco profonda, le ricopre con della sabbia e poi riprende la sua vita, lasciando le uova al loro destino. I piccoli nascono tutti nello stesso momento e affrontano la pericolosissima marcia verso il mare. Durante questa attraversata non tutti i piccoli si salvano; alcuni si perdono, altri sono cacciati dai predatori che li considerano una vera delizia! Pur essendo alta la percentuale di morte infantile, i piccoli che sopravvivono riequilibrano il bilancio.


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La strategia K

Non tutti gli animali sono “cattivi” genitori! Infatti la mamma di orso bruno (Ursus arctos) è un’ottima paladina dei cuccioli, difendendoli da ogni pericolo! La loro sfida consiste infatti nel difendere i piccoli dai maschi, che nel periodo degli accoppiamenti diventano piuttosto violenti e aggressivi, sopratutto nei confronti dei piccoli che non sono loro figli! Un altro esempio di brava mamma lo si trova nel cinghiale (Sus scrofa). E’ risaputo da molto tempo ormai che le femmine di cinghiale sono inavvicinabili quando hanno i loro piccoli nei paraggi.

sus-scrofa-02

Le madri, in particolare nei boschi, chiamano i loro piccoli attraverso brevi ma decisi grugniti; questi fanno sì che i piccoli rimangano sempre nei paraggi. Le mamme cinghiali sono talmente aggressive che possono persino attaccare il padre, altri cinghiali o animali e persino un uomo che è passato per sbaglio vicino ad un suo piccolo ( e ve lo assicuro che in quella situazione il vostro unico pensiero sarà “scappa più veloce che puoi”!).

 

Conclusione

Dopo questi esempi possiamo trovare una risposta alla domanda: è meglio la strategia R o K? Purtroppo ancora no! Come già detto il bilancio costi e benefici deve essere elaborato in base a molte varianti, che riflettono la fauna locale di un territorio. Ci sono luoghi dove è conveniente essere animali di tipo R, altri in cui è meglio essere K, o persino K e R!

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