Giocare in compagnia fa bene!

Rincorrersi, saltare, calciare un pallone e fare finta di combattere sono solo alcuni dei tantissimi giochi che i bambini, con la loro fervida immaginazione, riescono a creare e rendere reali tanto quanto la realtà stessa.

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I giochi sono diversi in base all’età e al sesso, anche se questo non è sempre del tutto vero! Solitamente i maschi fanno giochi più violenti o aggressivi rispetto alle femmine. Questa regola più generale che rigida, può essere lettain chiave scientifica e definita non solo per la specie umana. Di fatto quasi la totalità dei mammiferi presenta una diversità tra maschi e femmine, nella morfologia o nelle dimensioni. I maschi sono generalmente più grossi e con un elevato tasso ormonale (testosterone) che rimane pressoché costante. Queste, in aggiunta ad altre caratteristiche che variano in base alla specie, contribuiscono a rendere il maschio una figura più aggressiva, prepotente e territoriale; sicuramente più della femmina.


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Ma cosa c’entra questo con il gioco?

Il gioco è uno dei temi più ostici del comportamento animale! Non ha un solo significato e può essere interpretato in vari modi; anche se può presentare qualche punto generale e non di poco conto. Osserviamo per esempio due cuccioli di cane che giocano: l’uno rincorre l’altro, quest’ultimo si butta a terra e viene dominato dall’altro; dopo qualche minuto è il primo ad essere sottomesso.

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Questa scena può essere descritta come un addestramento per migliorare quei comportamenti che avranno verso gli altri membri della loro specie, da adulti. Studi di isolamento svolti negli anni ’80 hanno dimostrato che gli animali tenuti in queste condizioni non sanno né rapportarsi con altri membri della propria specie, né risolvere gli eventuali conflitti.

I cuccioli che giocano insieme durante il momento dell’infanzia formano rapporti d’amicizia più forti una volta arrivati nell’età adulta! Infatti il gioco ha anche lo scopo di determinare una precisa posizione gerarchica, ovvero, un piccolo che sarà dominante sull’altro durante l’infanzia quasi certamente lo sarà anche nell’età adulta, ma questo non rappresenta un vero e proprio muro tra i due. Molte sono le osservazioni, anche nei cani, dove due individui, separati nell’età infantile, rincontrandosi scoppiano in un gioioso momento giocoso.

 


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Un altro esempio molto carino è rappresentato dagli elefanti. Gli elefantini crescono tra le “braccia” delle femmine del gruppo matriarcale d’appartenenza. Una volta maturi, i maschi vengono scacciati e le femmine rimangono nel gruppo d’origine o si uniscono ad altri gruppi di femmine. A distanza di anni diversi gruppi si possono incontrare nelle poche oasi esistenti e qui si sono osservate femmine (amiche d’infanzia) scoppiare in barriti gioiosi ed euforici.

L’argomento del gioco è vasto e questo breve articolo descrive il rapporto il gioco come creatore e rafforzatore di legami. 

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