L’hanno chiamato Homo naledi, gli scopritori che hanno ritrovato i resti del presunto anello mancante dell’evoluzione umana. Questo scheletro presenta sia caratteristiche primitive, come il cranio molto piccolo, sia caratteristiche moderne, come i piedi uguali a quelli dell’uomo moderno, le mani erano adattate all’utilizzo degli strumenti ma presentavano delle dita ricurve, segno che era molto bravo ad arrampicarsi (tratto primitivo) e un abitudine sorprendente: seppelliva i propri morti!
Questa caratteristica era stata attribuita solo all’Homo sapiens, ma ora sappiamo che l’inizio di questa pratica ha origini ben più antiche. Infatti i frammenti recuperati fino ad ora appartengono a 15 individui diversi.